23.4.24

Gli scenari futuri.

DI NINO RUGGIERO

Mancano due giornate al termine, ma, non prendiamoci in giro, il campionato della Paganese è finito da un pezzo. È finito probabilmente nel giorno in cui la squadra ha battuto la Palmese al “Marcello Torre” con un secco tre a zero, grazie a una delle migliori esibizioni della stagione e – manco a farlo apposta – proprio nel giorno in cui la squadra, per la prima volta, doveva fare a meno della guida tecnica di Agovino.

In quella circostanza, arrivarono i punti che mancavano all’appello per poter considerare chiuso prima del tempo il capitolo salvezza. La partita venne archiviata con grande soddisfazione dalla società, nel frattempo costretta a defenestrare il tecnico, ufficialmente assente per malattia. Da quel momento in poi – a salvezza virtualmente raggiunta – solo la fervida fantasia dei tifosi ha spaziato in un mondo di illusioni pensando di poter arrivare a qualcosa in più del programma di minima fissato.

D’altronde, nel calcio niente può mai essere scontato; è storia vecchia. Il ruolino di marcia della squadra, nel corso del campionato, era stato più che decoroso e poteva autorizzare a sperare in quel famoso salto di qualità cui si fa sempre affidamento quando non si conoscono le vere potenzialità di una squadra. E qui, a onor del vero, non si può dire che società e squadra, nel loro insieme, abbiano fallito in qualcosa. Anzi, bisogna riconoscere che – in tema di allestimento – è stato fatto tutto quello che era possibile fare con le poche risorse disponibili.

Certo, le ultime cinque sconfitte consecutive rimediate (tra cui due in casa) pesano come un macigno nella valutazione complessiva di una formazione che si era presentata come una vera sorpresa per buona parte del campionato. Fortuna e sfortuna lasciamole stare, per favore. Né può essere presa a scusante la storiella delle mancate motivazioni che potrebbero aver condizionato il rendimento complessivo della squadra.

La verità è che, nelle ultime giornate, qualcosa si è inceppato nel meccanismo di gioco e la Paganese non riesce a dare il massimo, pur sforzandosi di apparire armonica e sicura di sé. Con due partite ancora da disputare, e che verosimilmente non avranno storia, si deve solo pensare al futuro più prossimo.

Quali sono gli scenari che si presentano per il futuro?
Dopo le esperienze societarie che quest’anno hanno visto il coinvolgimento di circa dieci sponsor, coadiuvati dal notaio Calabrese e dal sindaco De Prisco, è impensabile che si possa ancora riproporre lo stesso modello di associazionismo. L’esperienza è servita a dare respiro all’ambiente affamato di calcio dopo l’uscita di scena di Raffaele Trapani, ma probabilmente è destinata a restare tale negli annali perché oggi nel calcio c’è bisogno di avere guide sicure e stabili ai posti di comando. Sul punto – per prima cosa – ci sarà da definire una volta per sempre la situazione debitoria che la società ha nei confronti dell’erario e degli oneri previdenziali.
Chi può farlo? Voci solitamente bene informate parlano di un interessamento di un pool di imprenditori pronti a impegnarsi nella futura gestione della Paganese.
Le riserve sulle prossime mosse si scioglieranno probabilmente nei prossimi giorni e tutti si augurano che possano essere di buon auspicio per il futuro.

da paganesegraffiti.it

Angri-Paganese: la Rassegna Stampa di Paganese Graffiti.




22.4.24

La Paganese vista da...Nocera! - Siamo salvi! Ma l'Angri vince meritatamente il derby.

Ritorno a scrivere dopo una settimana particolare, una settimana che ci ha divisi per sempre dal mio amico Pino Pepe, compagno di viaggio nelle nostre trasmissioni per 11 stagioni. Ogni domenica, sino a qualche mese fa, commentavamo telefonicamente l'andamento della partita. Ora gli posso dire che ci siamo salvati matematicamente ma aveva già avuto modo di capirlo durante la stagione. Sempre fiducioso, aveva apprezzato il lavoro di mister Agovino e dei ragazzi che oggi, nonostante la quinta sconfitta consecutiva, hanno tagliato il traguardo prefisso ad inizio stagione. Sinceramente sono dispiaciuto che non ci sia stato il tecnico Agovino a commentare questa salvezza, l'avrebbe meritata. Peccato per come sia finita! I motivi reali del suo abbandono restano, ufficialmente, un mistero e archiviati al "sentito dire".

Ieri sono tornato al Novi dopo quasi trent'anni per assistere al derby numero 77. Storceranno anche il naso le nuove generazioni ma quello con l'Angri è il più antico. Il gol di Mansour ha fatto pareggiare il conto delle vittorie dei grigiorossi, 28 in questa sfida particolare, raggiungendo gli azzurri, con i pareggi fermi a quota 21.

E' stato un derby molto nervoso, soprattutto nella prima parte, figlio della classifica per i grigiorossi che l'hanno messa sul far sentire i tacchetti. Tattica  forse controproducente, visto che la Paganese riusciva a palleggiare con l'ex Langella e soprattutto con Faiello che ha fatto impazzire tra le linee gli ospiti. Poi il calcio è strano e così nel miglior momento della Paganese, l'Angri passa con un'incursione di Ascione con Mansour che è lesto ad insaccare, dopo un'uscita precipitosa di Grimaldi. Nota di merito, però, per il terzo portiere azzurro, all'esordio assoluto, che nella ripresa si erge miracolosamente su Ascione di testa e Palmieri deviando in angolo. Grimaldi ha sostituito Pinestro che ha chiuso la stagione nel peggiore dei modi lasciando gli allenamenti da inizio settimana.

La Paganese, nonostante i cambi, non trovava l'inerzia del guizzo sotto porta nonostante una doppia conclusione di Setola e Del Gesso. Il 77esimo derby così se lo aggiudica l'Angri meritatamente!

Ora archiviata la salvezza, bisogna salvare comunque l'onore e chiudere degnamente con una vittoria con il Santa Maria Cilento. Una vittoria per ringraziare in casa, nell'ultima uscita, il pubblico e la splendida Curva Nord e ricevere il commiato da questa stagione miracolosa. Una vittoria da dedicare anche a chi ci guarda ora da lassù come Pino!

Peppe Nocera - paganesemania.it

Angri-Paganese 0-1: gli altri risultati e la classifica aggiornata. Altamura promossa in C.


Angri-Paganese 0-1: le pagelle di Paganese Graffiti.

Le notizie del giorno per la Paganese sono due: una buona e una cattiva. Quella cattiva parla di quinta sconfitta consecutiva, quasi un record. Quella buona ci ricorda che la squadra può comunque ritenersi salva a due giornate dalla fine.

Da dove vogliamo cominciare?
Era importante innanzitutto mantenere fede al programma iniziale che prevedeva una salvezza tranquilla. Oggi che la salvezza è stata ottenuta – pur nell’amarezza di aver incassato la quinta sconfitta di fila – ci accorgiamo che questo campionato non era per niente abbordabile per una società che aveva da fare i conti con compagini costruite per vincere. Ecco perché è necessario sottolineare il buon risultato complessivo di una squadra che ha saputo mantenere fede al suo programma iniziale. Il discorso è diverso, invece, per la serie negativa che sta caratterizzando il cammino degli azzurro-stellati in queste ultime giornate di campionato.

Per favore, non tiriamo in ballo fortuna e sfortuna o congiunture sfavorevoli. La squadra è scarica e probabilmente ha tirato i remi in barca quando ha capito che non avrebbe mai potuto raggiungere traguardi diversi dalla salvezza. Gli stimoli nel calcio giocano un ruolo determinante. E negli ultimi tempi – riconosciamolo – non sono stati molto presenti.

Ecco il consueto pagellone

Grimaldi 6 – Chiamato a guardia della porta dopo tanta anticamera, ha saputo rispondere presente alle sollecitazioni degli attaccanti dell’Angri soprattutto nel secondo tempo. Prestazione più che sufficiente per una vera matricola.

De Feo 6 – Rappresenta una certezza in ogni ruolo. Da terzo di difesa gioca una gara senza sbavature. Esce solo per consentire una variazione tattica.

dal 63’ Mancino 6 – Entra e porta una ventata di dinamismo alla manovra dal centrocampo in avanti. Se ne avvantaggia soprattutto Setola che riesce più facilmente ad arrivare a fondo campo per proporre invitanti cross al centro.

Esposito 5,5 – Sta riacquistando la sua forma migliore e riesce a coordinare per bene la fase difensiva e quella del rilancio.

Donnarumma 5,5 – Come difensore centrale di sinistra riesce a farsi valere anche con le maniere forti. Esce per infortunio dopo aver lamentato una tardiva assistenza in campo.

dal 82’ Orefice sv – Ha poche occasioni per farsi apprezzare.

Setola 5,5 – Gioca indifferentemente da terzo di difesa o da esterno destro. Si fa vedere di più nella seconda parte della gara con i suoi inserimenti in avanti meritevoli di migliori fortune.

Del Gesso 5 – Non riesce a incidere più di tanto nel gioco di centrocampo. Corre come al solito nel tentativo di rendersi utile all’economia della squadra.

Langella 5,5 – Le cose migliori le ha fatte vedere nel corso di un campionato che lo ha visto protagonista come signore del centrocampo. Gioca a occhi chiusi anche adesso che la condizione fisica non sembra assisterlo al cento per cento.

Faiello 6,5 – Il capitano ha sempre una marcia in più, sia quando si trova ad agire tra le linee, sia quando si sposta sulla fascia di competenza. Esce perché stremato dalla fatica.

dal 63’ Coratella sv – Si fa trovare pronto sotto rete ma stavolta non è proprio fortunato e viene murato a un metro dalla linea di porta.

Montoro 5 – Tanto movimento e tanta buona volontà in un ruolo che non è proprio il suo. Di certo non gli difetta la voglia di mettersi in evidenza.

dal 63’ Giuliani sv – Ha poco tempo per farsi apprezzare nel suo ruolo di esterno di difesa.

Porzio 6 – Nel ruolo di guastatore e di terminale offensivo si fa apprezzare. Cerca di offrire pochi riferimenti ai suoi avversari e lo fa ripiegando spesso sulla trequarti campo.

dal 86’ Petrosino sv

Iannone 5 – Ancora una volta non riesce a incidere più di tanto in avanti. Si muove bene soprattutto sulla sinistra ma tarda nel tiro a rete che è la sua specialità.

Nino Ruggiero per paganesegraffiti.it

Angri-Paganese 1-0: quinta sconfitta consecutiva, ma arriva la matematica salvezza.

Non riesce a conquistare più punti la Paganese che ad Angri incamera la quinta sconfitta consecutiva. È una rete di Mansour nel primo tempo a decidere la sfida del "Novi", dove a fare la differenza sono le diverse motivazioni: l'Angri a caccia di punti preziosi in ottica salvezza contro una Paganese virtualmente salva da oltre un mese. 

A rompere gli indugi nel match, però, è proprio la Paganese dopo appena 10 minuti: Faiello ci prova dal limite, la conclusione rimpallata termina a Porzio che da buona posizione manda di poco a lato, complice anche la decisiva deviazione di Allegra. Al 19 è Langella a provarci dal limite, dopo un'incursione di Iannone sull'out mancino, ma la sfera termina a lato. 

Due minuti dopo alla prima occasione l'Angri passa: ripartenza veloce di Ascione che, dopo un uno-due con Poziello, si incunea in area per poi servire al centro l'accorrente Mansour per il più semplice dei tap-in. La Paganese prova a reagire ma non riesce praticamente mai ad impensierire Palladino.

Non cambia nulla nella ripresa così come risultano vani gli ingressi in successione di Coratella, Mancino ed Orefice anzi è l'Angri a rendersi pericolosa. È bravo e reattivo Grimaldi, all'esordio stagionale tra i pali, in almeno tre occasioni neutralizzando le conclusioni di Mettivier (15'), Giorgio (29') e Palmieri (45'). 

Termina praticamente così con la Paganese che può comunque sorridere per aver raggiunto l'obiettivo della salvezza, certificato quest'oggi anche dall'aritmetica in virtù della sconfitta del Fasano. 

da www.paganesemania.it

16.4.24

Ci sarà un futuro per la Paganese?

DI NINO RUGGIERO

Quando mancano tre sole giornate alla fine di questo campionato, tutto quello che c’era da dire sul rendimento complessivo offerto dalla Paganese è stato detto. Il programma di minima stilato dal gruppo dei dirigenti, con capofila il notaio Calabrese, è stato rispettato e la squadra in tante occasioni è andata anche al di là di ogni più rosea aspettativa.

Certo, ci sono stati periodi in cui si è pure pensato che in fondo qualche cosa in più sarebbe stato possibile ottenere. Solo illusioni, con la possibilità di arrivare alla disputa dei playoff apparsa lì lì, a un vero e proprio tiro di schioppo. Avete presente il comportamento di un naufrago che lotta con tutte le sue forze contro i marosi in tempesta ma poi cede proprio quando sembra fatta con la riva a portata di mano? Ogni volta una legittima aspettativa, una speranza, un sussulto, un fremito. Niente da fare.

Eppure non si può dire, a onor del vero, che non sia stato fatto complessivamente – e con le poche risorse a disposizione – un buon lavoro in tema di allestimento della squadra. I giovani sui quali si puntava non hanno per niente deluso e lo dimostra il fatto che proprio la Paganese – in base ai parametri stabiliti dalla Lega Nazionale – sia al primo posto tra le squadre che hanno meglio utilizzato le risorse giovanili.

Su alcune cose però è necessario che ci si chiarisca una volta per sempre, soprattutto per il futuro. La politica dei giovani non è per niente sbagliata ma va precisato – in tema di ambizioni – che una squadra giovane, per quanto ambiziosa e ricca di buone individualità, difficilmente può arrivare a certi traguardi.

I precedenti in materia non lasciano dubbi. I giovani bravi devono maturare le loro esperienze che non sempre sono conciliabili con i risultati. E i risultati arrivano quando si hanno in formazione elementi in grado di fare pendere il piatto della bilancia in virtù di qualità superiori alla media. Perché dico questo? Perché non bisogna mai correre dietro alle illusioni e credere alle favole. Si vince o si combatte per vincere quando si è forti e si riesce ad allestire compagini di rilievo. Le tattiche contano, ma fino a un certo punto; almeno fino al momento in cui chi ha classe e talento non decide che la partita deve andare in un certo modo.
Le squadre composte perlopiù da giovani si attrezzano, si compattano, esprimono anche un buon gioco ma poi si perdono sotto rete quando non riescono a concretizzare la mole di gioco prodotta. Capita quando si ha a che fare con formazioni giovani come l’attuale Paganese che per buona parte del campionato è stata additata come squadra dal gioco brioso e spumeggiante. Dove è finita quella squadra? Possibile che la stessa formazione non riesca più a fare punti? Solo sfortuna o cos’altro?

Della partita di ieri con l’Altamura ho detto già tutto che c’era bisogno di dire con il “pagellone”. Non c’è bisogno che dica dell’altro anche se bisogna riconoscere che il risultato finale ha penalizzato un po’ troppo gli uomini affidati a Quaglietta.

Il campionato però non è finito e non può essere archiviato perché la matematica ancora non si è pronunciata in tema di rimozione e di salvezza.

È ancora aperto invece il discorso sul futuro della società. In merito sono attese importanti decisioni proprio nelle prossime ore. Amen!

Nino Ruggiero per www.paganesegraffiti.it

Ciao Pino.


Ha lasciato per sempre la grande famiglia azzurro-stellata il carissimo Pino Pepe, storico opinionista radiotelevisivo da sempre legato ai colori della Paganese.

Pino era una persona gentile, garbata, moderata ancorché vero competente di calcio. Fin da ragazzo, ha avuto nel sangue uno smisurato amore per i colori azzurrostellati trasmessogli dal padre Alfonso, grande tifoso della Paganese. Il suo impegno non era rivolto solo all’attività agonistica della sua squadra del cuore; nel suo DNA aveva innato il senso della comunicazione a trecentosessanta gradi. Per questo aveva ideato un pool sportivo, tra emittenti radiotelevisive, per trasmettere ogni evento che interessasse i suoi beniamini. Proverbiali i suoi accordi con radio e televisioni private di mezza Italia per mettere in onda ogni settimana una specie di “gol su goal” del calcio minore sull’emittente Quarto Canale. Negli anni era diventato ospite fisso di Peppe Nocera, conduttore della trasmissione televisiva dedicata alla Paganese.

Poi la triste notizia delle ultime settimane. Il suo fisico non riusciva più a reggere all’incalzare di una malattia che lo aveva minato e che non si fermava. E ieri il suo nobile cuore si è fermato lasciando sgomenti i suoi familiari, i suoi amici e tutti quelli che avevano imparato a volergli bene. Le esequie si terranno domani alle ore 17 nella Basilica di Sant’Alfonso a Pagani.

Ciao Pino, resterai per sempre nel nostro cuore!

da www.paganesegraffiti.it

foto da www.paganesemania.it

15.4.24

Paganese-Altamura 1-2: la Rassegna Stampa di Paganese Graffiti.




Paganese-Altamura 1-2: risultati e classifica aggiornata.


Paganese-Altamura 1-2: le pagelle di Paganese Graffiti.

Nel giorno in cui, inattesa, arriva la triste notizia della morte di Pino Pepe, grande tifoso e storico opinionista televisivo, arriva anche l’ennesimo passo falso commesso dalla Paganese. Va proprio tutto storto in questo periodo per gli azzurro-stellati.

Contro l’Altamura, guidata da Giacomarro, ex mai dimenticato, cui è andato il saluto di tanti tifosi locali, la squadra affidata alle cure di Quaglietta non è nemmeno assistita dalla buona sorte. Dopo aver subito per un quarto d’ora la prevedibile sfuriata iniziale della capolista concretizzata da un gol di Logoluso, la squadra azzurro-stellata nel corso della gara riesce a riprendere il comando delle operazioni e a prendere coscienza delle proprie possibilità. Il pareggio arriva grazie ad una provvidenziale deviazione sotto rete di Coratella quando il cronometro ormai si avvia a concludere il suo ultimo giro di lancette. Pari e patta? Macché! A tempo di recupero scaduto, su calcio di punizione dal limite l’Altamura passa con un azzeccato colpo di testa dello specialista Saraniti. Uno schiaffo inatteso e un gol che mette sotto accusa una difesa che negli ultimi tempi ne sta combinando di tutti i colori. Adesso le sconfitte consecutive salgono a quattro. Media che dovrebbe preoccupare non poco, ma che, per buona sorte, fa il paio con la serie di risultati utili consecutivi che nel corso del torneo hanno portato la squadra a un passo dalla salvezza. Per questo, meno male, possiamo concludere con un generoso “amen”?

Queste le valutazioni dei protagonisti nel consueto “pagellone”

Pinestro 5 – Qualche incertezza di troppo. Colpe che in verità ricadono anche sui difensori. Non può essere considerato come compensativo il fatto che nel secondo tempo sia bravo a salvare d’istinto un gol già fatto da parte del centravanti Lattanzio.

Setola 5,5 – Comincia inizialmente sul centro destra nella difesa organizzata con tre centrali. Gioca la sua onesta partita ma con il cambio di ruolo vengono a mancare le sue accelerate a sorpresa sulla fascia destra. Si rifà parzialmente nel secondo tempo, quando viene avanti con maggiore convinzione anche se gli viene a mancare la spalla per lo scambio stretto.

Esposito 5 – Riprende con buona lena il suo ruolo di centrale difensivo e fa di tutto per porsi al servizio della squadra come uomo di spicco del reparto. Si perde però nei momenti topici della gara quando dovrebbe imporsi come uomo frangiflutti soprattutto nei riguardi di attaccanti come Lattanzio e Saraniti, bravi soprattutto nel gioco aereo.

Donnarumma 5 – Come terzo centrale di sinistra gioca una gara senza infamia e senza lode. Non riesce ad assicurare continuità alla spinta sulla sua fascia e probabilmente viene sostituito proprio per questo.

(dal 46’ De Feo 6) – Schierato a furore di popolo nella ripresa, assicura maggiore protezione alla difesa non disdegnando di proporsi con saggezza anche in fase di costruzione del gioco.

Montoro 5 – Viene schierato come esterno destro in avanti al posto di Setola. Assicura una buona copertura in fase difensiva ma, per caratteristiche tecniche, non è altrettanto bravo quando si tratta di proiettarsi in avanti a sostegno della manovra di attacco.

(74’Giuliani sv) – Si sistema in posizione di terzino destro vecchio stampo e lo fa con apprezzabili risultati.

Del Gesso 5 – Ha ritrovato l’intesa soprattutto con Langella nella zona centrale del campo. Lo fa con discernimento e buona predisposizione tattica. Ma è chiaro che sconta, come tutta la squadra, il periodo grigio complessivo che ha portato ad annullare tutto quello che di buono era stato fatto nella parte centrale del campionato.

Langella 6 – La sua innata predisposizione al comando non si discute. Ma spesso le gambe – a causa di una condizione fisica non ottimale – tradiscono il pensiero. È autore, comunque, di alcune aperture illuminanti meritevoli di maggiori fortune sprecate a turno dai compagni di attacco.

Faiello 6 – Non si arrende mai interpretando con passione il ruolo di capitano coraggioso Si infila con caparbietà dappertutto in avanti, a destra ma anche a sinistra, nella speranza di poter incidere anche come realizzatore in un reparto che in quanto a segnature è piuttosto avaro. Va vicino un paio di volte al gol.

Iannone 5 – Non è continuo nella sua azione di attacco. Ha buone potenzialità ma a volte si perde in duelli controproducenti infilandosi in improbabili scontri tra un nugolo di avversari che gli restringono gli spazi.

(95’ Perulli sv)

Porzio 5 – Costretto a fare da spartiacque contro atleti di un certo passato, non si dà mai per vinto. Si sfianca in un lavoro immane anche di copertura nei momenti topici della gara..

(74’ Petrosino sv) – Tocca pochi palloni e lo fa con buon raziocinio tattico. Un suo tiro di controbalzo mette in difficoltà il portiere dell’Altamura.

Orefice 5,5 – Sembra essere in vena come nelle giornate migliori ma non riesce a incidere più di tanto in zona gol. Le sue giocate non riescono a trovare sbocchi in avanti perché gli avversari gli restringono gli spazi su cui è abituato ad agire.

(74’ Coratella sv) – Segna un classico gol da rapina intervenendo di esterno su un cross dalla destra di Setola. Meriterebbe di avere più spazio in queste ultime partite della stagione.

da paganesegraffiti.it

9.4.24

Quel quid che non c’è.

DI NINO RUGGIERO

Tutto quello che si poteva fare è stato fatto. La Paganese quest’anno ha disputato un campionato onorevole fino a quando probabilmente ha capito che non sarebbe stato possibile ottenere qualcosa in più della semplice salvezza. Nel calcio non sempre è possibile cambiare programma in corso d’opera, anche se nella storia ci sono precedenti confortanti che smentiscono le regole. Successe una volta nel 1979/80 quando una squadra “arrangiata” – con Vincenzo Montefusco allenatore – smentì tutti i pronostici e conquistò la serie C. Ma siamo nel campo delle eccezioni.


La Paganese di quest’anno, non riuscendo ad andare oltre il traguardo prefissato di una tranquilla salvezza, a dispetto di una classifica generosa, pronta ad accoglierla tra le migliori squadre, si è via via smarrita e sta perdendo preziosi pezzi per strada. Ogni qual volta il calendario, confortato da buone prestazioni, mostrava spiragli di sogni di grandezza, c’è stato un sussulto, un fremito, una speranza. Niente da fare: la realtà ha sconsigliato di volare alto con la fantasia.

Le prime avvisaglie di una crisi si sono avute a Casarano, all’indomani della vittoria casalinga con la Palmese. In terra pugliese, la Paganese aveva mostrato chiari limiti nei confronti di un’avversaria costruita per vincere. Una sconfitta, soppesando il valore specifico di una squadra costata tre volte tanto, ci può anche stare. Non ci può stare però che nel turno successivo, nell’incontro casalingo con il Gravina, si possano incassare impunemente cinque gol come in un incontro amichevole infrasettimanale. Due sconfitte di seguito? Non bastano. Adesso c’è anche la terza, rimediata domenica a Martina Franca. A questo punto c’è anche da preoccuparsi per la quota salvezza che non è stata matematicamente raggiunta.

Quello che preoccupa di più quando mancano solamente quattro partite prima della fine del campionato, è il fatto che la squadra appare disarmata come un pugile suonato che attende solo il gong per chiudere l’incontro.

A Martina Franca la squadra ha subito l’iniziativa degli avversari per buona parte della gara mostrando una difesa non all’altezza delle migliori giornate. In proposito vi invito a rileggere il consueto “pagellone” risultato più severo del solito in tema di valutazione delle prestazioni dei singoli. A questo aggiungeteci pure, ma non è assolutamente una scusante, che al Martina è stato convalidato il primo gol viziato da posizione di fuorigioco grande come un casa.

Campionato strano quello della Paganese di quest’anno. Ha riconquistato una fetta di pubblico disamorato, ha dato dimostrazione di bel gioco, ha messo in luce una buona organizzazione di gioco ma è crollata come una pera cotta, proprio nel momento della resa dei conti.

Ma non è finita. Altri impegni sono all’orizzonte. La squadra lo farà verosimilmente con onore sul fronte agonistico; la società invece avrà da definire alcuni aspetti sul fronte amministrativo e dovrà farlo nei tempi e nei modi giusti per assicurare un futuro ai colori azzurrostellati.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.it

8.4.24

Martina-Paganese 3-1: le pagelle di Paganese Graffiti.

Alla terza sconfitta consecutiva l’interrogativo è d’obbligo: dove è finita la Paganese che aveva entusiasmato per gran parte del campionato e che sul campo aveva dimostrato di avere tutti i numeri per ambire alla palma di sorpresa del campionato?

Ci guardiamo esterrefatti dopo aver assistito a un’altra gara incolore della squadra azzurra stellata che a Martina Franca non ha mai dato l’impressione di poter arrivare a un risultato perlomeno di parità, se si escludono i minuti iniziali del secondo tempo quando una prodezza di Faiello ha rimesso in discussione il risultato. Ma è bastato poco a un ottimo Martina Franca per ribadire che nel calcio le motivazioni giocano un ruolo di primo piano. Una Paganese, molle nelle chiusure difensive, ha consegnato la partita nelle mani degli avversari che hanno trovato terreno fertile per raddoppiare e per triplicare il vantaggio.

Con questi preamboli, volete che si possa essere teneri nel giudicare le prestazioni dei singoli?

Ecco il pagellone:

Pinestro 6 – È il meno colpevole in una difesa apparsa fragile e disarticolata. Compie un vero miracolo in occasione del primo gol deviando con un volo spettacolare il primo tiro di Tedesco. Nulla può sulla ribattuta. Poco da fare sugli altri gol incassati.

Galeotafiore 5 – Non riesce più a trovare quella intesa con Esposito che aveva contraddistinto le sue gagliarde prestazioni nella prima parte del campionato. Si batte con coraggio leonino ma non sempre con discernimento di ordine tattico.

Esposito 4 – È il lontano parente del centrale difensivo ammirato per buona parte della stagione. Sfortunatamente, ha messo lo zampino sui gol segnati dal Martina, soprattutto sulla seconda segnatura. L’infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di calcio per oltre un mese pesa più di quanto si potesse pensare sul suo attuale rendimento.

Donnarumma 5 – Gioca da terzo di difesa a sinistra e se la cava abbastanza bene nella prima parte della gara riuscendo anche a dare una mano in fase di spinta quando si doveva recuperare il risultato.

(dal 66’ Ianniello sv) – Entra al posto di Donnarumma per consentire la sostituzione di Porzio con Orefice per tenere fede alla regola degli under. Prestazione senza infamia e senza lode.

Setola 5 – Di solito riesce a dare sprint alle manovre di attacco sulla fascia destra. Non è in giornata di grazia anche se non si può dire che non faccia del suo meglio. Gli manca la spalla di Mancino con cui ha dimostrato di daper dialogare con una certa disinvoltura.

De Gennaro 4 – Vaga come un corpo estraneo per tutto il campo senza trovare mai una precisa collocazione tattica. Non riesce mai a dialogare con Langella e Del Gesso nella zona centrale. Viene sostituito con Montoro dall’inizio del secondo tempo.

(dal 46’ Montoro 5) – Il suo ingresso vivacizza il gioco della squadra dalla trequarti in avanti. Risulta tra i più attivi nella ricerca del momentaneo pareggio.

Langella 5 – Non è in grande forma dopo l’infortunio che lo ha tenuto fuori per qualche turno. Cammina e gioca come un libro stampato perché la classe non è acqua. Ma non è il solito e incommensurabile direttore d’orchestra che abbiamo imparato ad apprezzare.

Del Gesso 4 – Anche per lui una giornata nera, forse la peggiore di quest’anno. Vaga alla ricerca di un posizione tattica che non riuscirà mai a trovare per tutta la partita. Per lui una gara da dimenticare.

Faiello 6,5 – Il capitano c’è sempre. È l’ultimo a deporre le armi. Segna il gol del momentaneo pareggio e sfiora anche il raddoppio appena qualche minuto dopo. Si fa valere sia a destra che a sinistra portando a spasso non meno di due avversari sguinzagliati sulle sue tracce.

Porzio 5 – Il suo dovere lo fa sempre anche se deve fronteggiare difensori particolarmente agguerriti. È tra quelli che sono duri a morire e che sanno sacrificarsi anche in chiave di ripiego per offrire maggiore protezione alla squadra.

(66’ Orefice sv) Si vede poco in fase di attacco. In compenso si busca un cartellino giallo appena entrato per contrastare una ripartenza di un avversario lanciato a rete.

Iannone 5 – È discontinuo nel rendimento complessivo perché spesso si estranea dal gioco. Ma ha colpi di alta scuola quando riesce a sgusciare via effettuando tiri micidiali. Non è neanche particolarmente fortunato perché un suo tiro a volo di destro incoccia in pieno la traversa nel corso del primo tempo.

(79’ Coratella sv) – Non riesce a farsi apprezzare perché entra sempre sul finale di gara. È però presente in attacco e mostra di avere un buon fiuto per la rete.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.it

Martina-Paganese 3-1: la Rassegna Stampa da Paganese Graffiti.



Martina-Paganese 3-1: gli altri risultati e la classifica aggiornata.



29.3.24

Paganese-Gravina 2-5: la Rassegna Stampa da Paganese Graffiti.




 

Col Gravina si salvano in pochi.

DI NINO RUGGIERO 

Per una squadra giovane come la Paganese, quando manca la cattiveria agonistica è notte fonda. Le diverse motivazioni delle due compagini, in un certo senso, hanno deciso la partita. Se la squadra ospite ha messo in essere la voglia matta di arrivare al risultato attraverso un gioco avvolgente e intrigante  che ha messo a dura prova l’apparato difensivo dei padroni di casa, va detto anche che proprio la fase difensiva degli azzurro-stellati, orfani tra l’altro di due pedine fondamentali come Langella e Mancino, ha lasciato parecchio a desiderare. Infatti contro il Gravina i padroni di casa sono apparsi fin da subito in difficoltà. Una certa reazione la squadra l’ha avuta quando è riuscita a riordinare le sue file arrivando anche al momentaneo pareggio.

La sconfitta odierna probabilmente non intacca le possibilità di salvezza della squadra, considerando che in tutto ci saranno soli cinque turni da disputare. Ma la sconfitta è amara per come è arrivata e, tra l’altro, non rende giustizia a una squadra che, con una prestazione come quella di oggi rischia di buttare per aria tutto quello che di buono aveva caratterizzato il suo cammino.
I voti con i quali la squadra è stata valutata nell’incontro con il Gravina risulteranno probabilmente meno penalizzanti del dovuto, in parecchi infatti avrebbero meritato voti più bassi, ma, nel contesto generale della valutazione complessiva, va pur sempre  tenuto conto della giovane età dei suoi componenti che potrebbero essere solo incappati in una giornata storta.
Speriamo che sia così.

Pinestro 5 – Non è del tutto esente da colpe soprattutto in occasione del secondo gol incassato sul calcio di punizione di Catalano. Incerto anche in occasione del quarto gol all’inizio della ripresa e della quinta segnatura

Galeotafiore 6 – Più nervoso del solito, ingaggia duelli rusticani soprattutto con Santoro, prima punta del Gravina. È uno degli ultimi ad alzare la bandiera bianca davanti allo strapotere di un sorprendente Gravina

Esposito G. 5 – Al rientro dopo alcuni turni di assenza non è molto preciso e oculato nel comandare una difesa poco propensa a chiudere gli spazi agli scatenati avversari. Prova da dimenticare. Esce perché affaticato e lascia posto e incombenze a De Feo

(dal 68’) De Feo 6 – Il suo ingresso in campo porta più tranquillità a tutta l’organizzazione difensiva della squadra. Al momento appare ampiamente come uno dei più in forma e meritevole di un posto in prima squadra

Donnarumma 5 – Il suo compito non è proprio facile perché trova un cliente niente affatto docile che lo risucchia spesso e volentieri in avanti. Non riesce però mai a sfruttare gli spazi aperti nella sua zona di azione in fase di attacco

(dal 94’)  Parisi sv

Setola 5 – Non è il solito giocatore dominatore della fascia destra. Stenta a carburare e non riesce a dare il solito contributo in fase di proposizione del gioco in profondità che è stata spesso l’arma in più della squadra

Petrosino 5 – Non è mai facile sostituire nei compiti e nelle funzioni un centrocampista come Langella perché si è portati subito a fare paragoni irriverenti. Il ragazzo, alla sua prima partita da titolare, parte con il freno a mano tirato. Per giunta è autore involontario di un errato intervento difensivo che lascia campo libero all’attaccante Stauciuc in occasione del terzo gol subìto

(dal 52’) Montoro 5,5 – Entra nella seconda parte della gara e si dà un gran da fare mettendoci tanta buona bontà per riuscire a dialogare soprattutto con Del Gesso. Ci riesce a tratti ma anche per lui non si tratta di una giornata felice

Del Gesso 5,5 – Fa di tutto per mettersi al servizio della squadra apparsa orfana di guida nel delicato ruolo di centrocampista. Ci mette tutto l’impegno possibile in una gara apparsa segnata fin dai primi minuti di gioco

Faiello 5,5 – Resta sempre uno degli elementi di spicco della squadra anche quando viene marcato stretto da due/tre avversari. Trova difficoltà in avanti e appare anche più nervoso del solito fino a quando viene sostituito

(dal 55’) Coratella 5 – Si muove abbastanza  bene sul fronte offensivo dialoga anche con i compagni d’attacco ma non riesce a incidere più di tanto circondato da avversari che lo marcano ben stretto

Orefice 5 – Inizia molto bene e mette lo zampino in quasi tutte le azioni che la squadra propone dal centrocampo in avanti. Alla distanza non riesce più ad assicurare il lavoro di ricucitura a ridosso dell’attacco

Porzio 5,5 – Va premiato per il suo impegno in uno dei ruoli più delicati dell’attacco. Svaria da destra a sinistra e ci mette tutto l’impegno possibile per non sfigurare. Il momentaneo pareggio di Iannone passa per un suo tiro indirizzato a rete e deviato dal portiere

(dal 79’) Perulli sv

Iannone 6 – Sta attraversando un buon periodo di forma e non è un caso che il gol del momentaneo ed illusorio pareggio passi da un suo tiro indirizzato imparabilmente all’incrocio dei pali. Le sue scorribande mettono a dura prova la solidità della difesa pugliese

Allenatore Supino 5 –  La squadra così come è stata schierata ha reso molto meno di quanto fosse lecito attendersi. La difesa è apparsa lontana parente di quella ammirata in altre partite ed il centrocampo, orfano di Langella e di Mancino, ha lasciato parecchio a desiderare. Auguriamoci che la squadra nelle prossime partite possa ritrovare equilibrio ed armonia con qualche accorgimento tattico.

Nino Ruggiero - www.paganesegraffiti.it 

28.3.24

Paganese da incubo, pesante ko al "Torre": il Gravina fa manita.

Un pomeriggio da incubo per la Paganese. Reduce dalla sconfitta sul campo del Casarano, la squadra di Vincenzo Supino rientra allo stadio Torre e rimedia un pesante ko contro il Gravina. La formazione guidata da Raimondo Catalano si impone in Campania con il risultato di 5-2.


Partenza sprint degli ospiti che passano subito in vantaggio. Coppola colpisce la traversa dal limite dell’area, Struciuc si avventa sulla palla ma trova la respinta di Pinestro: Santoro ruba il tempo a tutti e sblocca la sfida. In avvio meglio i gialloblù che sfiorano il raddoppio al 3’ con un palo colpito dall’autore del gol su assist di Lauria e al 9’ con Coppola che calcia alto su suggerimento di Stauciuc. Al 12’ gli azzurrostellati agganciano il pareggio con Iannone che raccoglie una deviazione di Schulz su tiro di Setola e insacca con una botta angolata. Al 22’ il Gravina si riporta avanti nel punteggio con un destro forte di Coppola dai trenta metri, battuto Pinestro. Al 36’ c’è spazio anche per il tris dei pugliesi con Stauciuc che, servito da un compagno, si presenta davanti all’estremo difensore e lo supera. La prima frazione si chiude con un tiro centrale di Faiello.

Giornata da dimenticare per la Paganese che ad inizio ripresa subisce dagli avversari pure la quarta rete. Al 46’ destro chirurgico di Coppola che trafigge Pinestro e mette di nuovo il suo sigillo sul match. Al 58’ i padroni di casa accorciano con un calcio di punizione: la palla carambola sul ginocchio di Morales e finisce in rete. Al 64’ il portiere azzurrostellato deve opporsi ai gialloblù, evitando soltanto momentaneamente la manita degli avversari. Il quinto gol del Gravina infatti arriva al 68’ con Corigliano che si fa trovare pronto sul passaggio di Ledesma e con un tocco morbido fa 5-2. Poco altro nelle fasi conclusive dell’incontro, i pugliesi amministrano e vincono. Secondo stop di fila per la squadra di Supino che resta distante otto lunghezze dalla zona playoff.

IL TABELLINO

Paganese: Pinestro, Galeotafiore, Orefice, Del Gesso, Setola, Faiello (54’ Coratella), Porzio (78’ Perulli), Iannone, Esposito (68’ De Feo), Petrosino (52’ Montoro), Donnarumma (94’ Parisi). All.: Supino

Gravina: Schulz, Morales, Chiaradia, Daddario, Ledesma, Lauria, Curvino (54’ Orlando), Semonella (75’ Vidal), Santoro (88’ Bodul), Coppola (48’ Corigliano), Stauciuc (75’ Pantano). All.: Catalano

Arbitro: Rodrigari di Bergamo

Marcatori: 1’ Santoro (G), 12’ Iannone (P), 22’ Coppola (G), 36’ Stauciuc (G), 46’ Coppola (G), 58’ aut. Morales (P), 68’ Corigliano (G)

Ammoniti: Petrosino, Esposito (P), Corigliano, Vidal (G)

da www.salernotoday.it

Paganese-Gravina 2-5: gli azzurrostellati crollano sul terreno amico.



25.3.24

I "tiri a giro" di Iannone.

DI NINO RUGGIERO

Saprete che non è stato possibile domenica assistere alla partita Casarano-Paganese né in presenza, né tantomeno da casa usufruendo della solita diretta a pagamento. Per ovviare alla mancanza, mi sono sorbito la telecronaca registrata della partita trasmessa oggi pomeriggio da “Antenna Sud extra” che ho vivisezionato come un pignolo addetto ai lavori.

Ebbene, devo dirvi che gli azzurro-stellati per tutto il primo tempo, forti di una collaudata organizzazione di gioco, nonostante l’assenza in contemporanea di Langella e Mancino, hanno tenuto bene il campo concedendo poco agli agguerriti attaccanti avversari. Prova ne sia che Pinestro non ha dovuto compiere interventi degni di nota. La massiccia pressione territoriale dei leccesi, anzi, è stata bilanciata da una clamorosa traversa colpita da Iannone con uno dei suoi ormai proverbiali “tiri a giro”.

Finché la squadra non si è disunita, cosa che è successa nella ripresa, si è vista in campo una buona Paganese. Il primo gol, che ha cambiato, in un certo senso, le carte in tavola è stato realizzato con un fortunato tiro smorzato da Faiello e che ha messo fuori causa Pinestro. Fino a quel momento, la squadra aveva tenuto testa agli avversari riuscendo anche a esprimersi bene nelle ripartenze affidate per lo più a Faiello (dominatore assieme a Iannone della fascia sinistra nel primo tempo), ma anche a Setola e a Orefice, autori di buone prove.

Proprio nel momento in cui la squadra avrebbe dovuto invertire rotta per cercare di arrivare al pareggio, la musica è cambiata e il Casarano ha poi legittimato la vittoria sfiorando a più riprese ulteriori segnature.

Questa è la Paganese. Una squadra ben costruita, che ha un buon gioco d’assieme, che ha anche buone individualità ma che ha – inevitabilmente – dei limiti. Perché inevitabilmente? starete chiedendovi. Perché si possono fare anche miracoli nell’allestimento di una squadra (cosa che è avvenuta, tenendo conto di quanto la squadra è costata), ma alla fine i valori tecnici emergono e si fanno largo a spallate soprattutto quando a quelli intrinsechi si aggiungono anche quelli motivazionali.

La Paganese, a ben diritto, è da considerarsi nel panorama calcistico un’eccezione. È stata bene assemblata, è costata relativamente poco e ha reso pure tanto in relazione all’equazione “qualità-prezzo” di cui si è fregiata in tema di allestimento, sia nella campagna estiva che in quella invernale.

Pretendere poi di ottenere di più da una squadra di tale portata, imbottita di giovani di belle speranze, universalmente riconosciuta come compagine con il più basso tasso anagrafico di calciatori schierati, sarebbe probabilmente troppo. Può anche capitare nel calcio, ma la regola dice che i campionati si dominano quasi sempre quando si hanno squadre allestite per quello specifico scopo, Alla fine, nel caso della Paganese, se dobbiamo essere onesti, al tirare delle somme, dobbiamo convenire che la squadra non ha per niente deluso le aspettative dei più e che si è comportata meglio di quanto fosse lecito sperare.

Anche a Casarano, gli azzurro-stellati hanno dato dimostrazione di poter tenere il campo contro squadre costruite per vincere. È mancato però qualche pedina importante e una squadra così, composta da tanti giovani emergenti, non può fare a meno di schierare elementi di esperienza e di affidamento come Langella e Mancino. La mancanza dei due si è particolarmente sentita in tema di personalità e di equilibrio tattico.

Nel giorno in cui il traguardo dei play-off sembra allontanarsi, è bene ricordare che il primo traguardo, quello della salvezza, è a un passo dall’essere raggiunto. Non è molto, ma non è nemmeno poco.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.it